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La Via di Francesco

Un unico cammino per raggiungere Assisi sui passi di San Francesco, partendo da Nord (La Verna) o da Sud (Roma)
Da Assisi si può decidere di raggiungere a piedi la Città Eterna seguendo la Via di Francesco - di Roma

La Via di Francesco è un itinerario a piedi, in bicicletta e a cavallo che collega tra loro alcuni luoghi che testimoniano della vita e della predicazione del Santo di Assisi; un cammino di pellegrinaggio, che intende riproporre l'esperienza francescana nelle terre che il Poverello ha calcato nelle sue itineranze.
Proprio nell'aderenza alla storia di Francesco la Via trova la sua plausibilità e il suo fascino: i paesaggi sui quali l'occhio del pellegrino si posa sono i medesimi che hanno rallegrato il cuore semplice di Francesco; le località di tappa conservano la memoria delle sue parole e delle sue gesta; la gente che si incontra lungo il cammino è imparentata con lui.
L'Umbria è rimasta, nonostante tutto, la terra di Francesco, nutrita di una spiritualità che parla di amore per le piccole cose, di rispetto e gratitudine per il creato, di accoglienza generosa dell'altro, chiunque egli sia.
Camminare lungo la Via di Francesco, allora, costituisce un autentico cammino dello spirito, che viene incontro al desiderio dell'uomo, anche dell'uomo d'oggi, di ricercare nelle profondità di se stesso il senso della propria esistenza.
La figura di Francesco, che giganteggia in Assisi, meta del cammino, accompagna in realtà per tutto il percorso, parlando alla mente e al cuore del viandante della possibilità di condurre la vita quotidiana in piena armonia con il mondo, con l'uomo e con Dio.
È un'arte di vivere preziosa, che è il più autentico frutto del cammino verso Assisi: un regalo che l'Umbria di Francesco è capace di fare al pellegrino, come ad ogni persona che le si accosti con l'animo aperto. Un esperienza che Ti rafforza, divenendo la guida, per la Tua vita.         EU
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Per rendere ancora più concreto l'invito ad immergersi nella natura e raccogliere a piene mani, lungo il cammino, l'attenzione, la meraviglia, la parola, la custodia e la semplicità, nelle prossime pagine, elenco brevemente eremi, abbazie e grotte o semplici tratti di cammino nella natura, in modo da arricchire la propria esistenza con momenti di luce e di respiro che permettono di affrontare il quotidiano con diversa consapevolezza in modo che sia possibile, nella vita di ciascuno, ritagliarsi uno spazio, piccolo o grande che sia, da dedicare, al proprio sè, più profondo. Si tratta di sentieri, che i nostri avi hanno percorso nei secoli scorsi e affrontato nella vita di tutti i giorni, spesso lasciando traccia di sè e delle loro scoperte spirituali: eremi, abbazie, a volte semplici cappelle, sono punti in cui fermarsi, per entrare in connessione con il passato che sapeva conferire al silenzio il suo immenso valore.                                                           da KALIPE' "Il cammino della semplicità" di Massimiliano Ossini 

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Il punto di partenza del Cammino di Francesco è il Santuario de La Verna in Toscana, uno dei luoghi più amati da San Francesco d'Assisi. Dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi si passa alla colline più morbide dell'Alta Valle del fiume Tevere in Toscana facendo prima tappa a Pieve Santo Stefano e in Umbria, toccando i centri di Citerna o Lama a scelta, Città di Castello e Pietralunga. Si giunge a Gubbio, ricca di bellezze naturali e tesori d'arte e luogo del primo pellegrinaggio di San Francesco. Tra salite e discese si attraversa il territorio verdeggiante di Valfabbrica fino a raggiungere la Basilica di San Francesco in Assisi che della storia e della vita del Santo Patrono d'Italia è la meta più rappresentativa e conosciuta al mondo. Interessanti le deviazioni per Perugia, capoluogo di regione e ricchissima di storia e monumenti di grande pregio architettonico.......

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Dopo aver visitato e meditato sui luoghi di San Francesco a La Verna, inizia la prima tappa del cammino nella natura cantata da San Francesco. Dislivelli impegnativi nei primi 6 km, ma la parte restante del percorso è tutta in discesa. Avvicina il pellegrino alla bellezza della natura cantata Non est in toto sanctior orbe mons, recita un'iscrizione posta all'interno del Santuario. La Verna non è solo il punto di partenza, ma uno dei luoghi più sacri e coinvolgenti di tutto il cammino di San Francesco d’Assisi. La tappa è di media difficoltà, la salita è progressiva, ma ci sono due strappi in ripida ascesa sul Monte Calvano e il Monte Modina che serviranno per abituare le gambe al cammino verso Assisi. I primi 7 km della tappa vanno affrontati con passo lento e godendo della bellezza dei boschi che qui sono al loro massimo rigoglio. I restanti 8 km sono i discesa su strada sterrata bianca e comoda. Le fonti d'acqua sono presenti solo ad inizio e fine tappa e non sono presenti centri abitati lungo il percorso. Ricordarsi di riempire la borraccia con almeno 1,5 litri d'acqua in estate. Pieve Santo Stefano è nota come “la città del diario” perché ospita un affascinante Museo, che raccoglie scritti di gente comune in cui si riflettono, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari, memorie autobiografiche. Potrete trarre spunto per il vostro diario del cammino verso Assisi.

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Riservato a Strutture Turistico Recettive di Pieve S.Stefano e dintorni

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Partendo al mattino di buon ora, suggeriamo di attraversare il centro di Pieve Santo Stefano fino a superare il fiume sul ponte Vecchio e percorrere il lungo Tevere per via "Il Cammino di San Francesco", da poco ristrutturata e dedicata proprio ai pellegrini che transitano per affrontare la seconda tappa. I lavori su vetro smaltato sono realizzati dagli alunni delle scuole del Paese Tappa dura,la seconda, ma i paesaggi naturali e gli Eremi Francescani diventeranno tra i più bei ricordi del cammino. La lunghezza della tappa può essere ridotta scegliendo di fermarti in una delle tappe intermedie.
I dislivelli impegnativi rendono lento il passo, ma forse sono un modo adatto per conoscere la “perfetta letizia” di San Francesco. Ogni cammino ha la sua sfida impossibile, la tappa che si dispera di superare, ma alla fine della giornata scoprirai la grande gioia di aver superato tutti gli ostacoli. Parti presto e procedi con lentezza. Consigliamo di ridurre il cammino, scegliendo di fermarsi in una delle numerose tappe intermedie.
Il primo tratto presenta una salita lunga e impegnativa. Merita una deviazione e una sosta l'Eremo del Cerbaiolo da dove si gode di una vista panoramica su tutta l^Alta Valle del Tevere.
Dall'Eremo, finalmente riaperto da Padre Claudio, si può prendere un sentiero (indicato sul posto) che, accorciando il tragitto, vi porterà in località Le Camarelle , in prossimità del valico di Viamaggio. Il cammino è piuttosto ripido nei primi 200 mt. ma poi si cammina sul crinale con un panorama unico sulla Valtiberina toscana.
Da Viamaggio (9,8 km) inizia un tratto molto ripido e faticoso nel bosco. Un tempo lungo questo tratto correva la “Linea Gotica” punteggiata dalle opere difensive che nel 1944 l’esercito tedesco realizzò sull’Appennino Centrale per bloccare l’avanzata degli alleati. Le memorie della guerra lasciano il posto a fortuiti incontri con caprioli e daini nella Riserva dell'Alpe della Luna. Alberi maestosi, paesaggi d’alta quota, qui la troverai la natura cantata nel Cantico delle Creature di San Francesco. Luogo dove fermarsi a meditare e riposare è l'Eremo di Montecasale, dove si respira la presenza di San Francesco, che qui passò e convertì tre ladroni.
Si prosegue in discesa verso Sansepolcro, il cui nome rimanda a due pellegrini che rientrati dalla Terra Santa qui fondarono una comunità monastica. La città è un vero scrigno di bellezza e conserva le preziose opere di Piero della Francesca, Rosso Fiorentino e altri maestri del Rinascimento. Variante di caso di pioggia: da Viamaggio a Pian delle Capanne.

Da sapere prima di partire
Per ridurre la lunghezza della tappa, vi sono possibilità di alloggio presso loc. Viamaggio (km 10), loc. Pian della Capanna (km 16), loc. La Montagna (km 23), Germagnano (circa 4 km dal percorso), loc. Eremo di Montecasale (km 28.6), questo è anche il crocevia di tanti cammini.........

Consigli
Una delle tappe più belle dal punto di vista naturalistico, da godere con lentezza. Quasi interamente tra i boschi, bisogna fare attenzione ai dislivelli impegnativi e in caso di pioggia alcuni tratti diventano molto scivolosi.
Si consiglia di utilizzare i bastoncini da trekking. Sempre ricordarsi il pranzo e una riserva d’acqua. Si raccomanda di disporre delle mappe del percorso ed un abbigliamento all'altezza della situazione, specialmente in inverno, dove è facile incontrare la neve o vento forte.Ma che bello......

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Riservato a Strutture Turistico Recettive di Sansepolcro e dintorni

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Valtiberina Umbra - Filmati dei Borghi Più Belli

Foto e Filmati, possono essere ingranditi a schermo intero in modalità 1080p, cliccando sugli stessi - Soggetti a Copyright - Vietato ogni utilizzo senza autorizzazione

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Variante a scelta: passaggio per Lama - San Giustino

Da Sansepolcro, invece di andare per Citerna, l'alternativa, scelta da tanti è Lama(crocevia di mille cammini). Deviando e puntando su San Giustino, Celalba, Pitigliano e Lama, ai piedi della catena degli appennini, più alti della Valtiberina, proseguendo si arriva a Città di Castello, (capoluogo della Valtiberina Umbra), e via per Pietralunga.... le  foto  sotto, Ti  guideranno per il percorso, della  variante  suggerita

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Villa Graziani   Celalba - (Lama)
    Villa Graziani   Celalba - (Lama)
Santuario di Belvedere Città di Castello
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                                                                                    Fortemente consigliata una Visita a Montone                                                                                   Splendido Borgo Medioevale sulla strada per Pietralunga

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Tappa breve e senza asperità tra Toscana e Umbria.
Si può sfruttare la giornata per una visita a Sansepolcro o a Citerna, eventualmente anche in Comune di Sangiustino, tappe storicamente legate alle vie di pellegrinaggio, per poi raggiungere in meno di quattro ore la cittadina di Citerna, da dove inizia il cammino nella terra di San Francesco: l'Umbria.
Scolpita sulla porta del Duomo di Sansepolcro vi è l'immagine tradizionale del pellegrino, con il bastone e la bisaccia, quasi a creare un legame di continuità, attraverso i secoli, tra gli antichi e i moderni viaggiatori dello spirito.
Il cammino di circa 4 ore, si sviluppa principalmente in piano tra i campi coltivati e antichi casali. In uscita dalla città si fa attenzione al traffico dei veicoli, ma in meno di 3 km si cammina su strade di campagna per raggiungere la terra di San Francesco: l’Umbria. Le salite si fanno più morbide e il paesaggio più dolce.
Il Paese di Citerna, riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, è eretto su un colle nell'Alta Valle del Tevere, e presenta le caratteristiche di fortilizio con funzioni di avvistamento. Nel centro storico meritano una visita: la Chiesa-Museo dedicata a San Francesco (fatevi raccontare la misteriosa storia del ritrovamento della Madonna di Donatello); la Chiesa di San Michele Arcangelo, che custodisce la pregevole Crocifissione

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Spazio riservato a Strutture Turistico Recettive di Citerna e dintorni

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Il cammino di circa 20 km ha un andamento piacevole.
Dall'aspro paesaggio appenninico delle tappe precedenti, si passa al paesaggio più dolce della vallata dell'Alto Tevere. Le salite non sono impegnative e si cammina tra campi e piccoli paesi.
Tra ippocastani, querce e roverelle si affrontano salite e discese, che non presentano strappi in forte pendenza. Lungo la Via si trovano punti di sosta e fontanelle per rifornirsi d'acqua e di cibo, tra le quali anche un allevamento di bufale con produzione di squisite mozzarelle.
Raggiunta la dorsale delle colline in loc. Le Burge, si gode una vista a 180° sulla Valle del Tevere e sul paesaggio umbro, disegnato da colline, paesi di pendio, boschi e chiese. Alcuni tratti del percorso sono sotto il sole, al pellegrino non deve mai mancare il cappello e una borraccia d'acqua.
In loc. Lerchi si costeggia la fondazione di “Archeologia Arborea” (visitabile su prenotazione) che raccoglie antiche varietà locali di piante da frutto, preservando la biodiversità del territorio.
Lungo il cammino un'edicola votiva e una croce in ferro ci segnalano l'Eremo Francescano del Buon Riposo, che prende il suo nome dalla sosta che qui fece San Francesco.
L’ultimo tratto è in discesa verso la semplice ed elegante facciata del Duomo di Città di Castello, che accoglie i pellegrini diretti ad Assisi. Città di Castello da sempre ebbe un culto altissimo dell’arte: vi lavorarono artisti importanti e sorsero palazzi solenni e monumentali chiese come il Duomo, San Domenico e San Francesco. Città di Castello è la patria di uno dei più grandi artisti umbri del XX secolo, Alberto Burri, le cui opere si trovano in città nelle due sedi museali. Da non perdere il Museo Diocesano, dove è conservato il Tesoro di Canoscio, uno dei più antichi corredi esistenti di oggetti per uso liturgico, risalente all'età paleocristiana, nonchè tanti edifici storici del Rinascimento Toscano.

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Riservato a Strutture Turistico Recettive di Città di Castello e dintorni

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Da Città di Castello a Pietralunga, si sale e si scende nel silenzio dei boschi con possibilità di ridurre il percorso, scegliendo soste intermedie. La tappa di circa 31 km può essere ridotta in base alle tue esigenze, e sfruttando le soste intermedie. Si cammina sempre nella natura, salendo e scendendo tra le colline, lungo il cammino uno dei luoghi del cuore della Via: Pieve de Saddi. I timbri sulla Credenziale del pellegrino continuano ad aumentare, e la meta passo dopo passo continua ad avvicinarsi. In questa tappa, si lasciano alle spalle le lineari geometrie delle piazze di Città di Castello, per raggiungere tra boschi, e spesso sotto il sole, la cittadina di Pietralunga. Dopo circa 6 km dalla partenza si giunge in località Il Sasso, punto di sosta e soprattutto ultimo punto utile per rifornirsi d'acqua e di cibo. Da qui inizia la salita progressiva e poi la discesa fino ad un “luogo del cuore” della Via: Pieve de’ Saddi, centro della prima cristianizzazione dell'Alta Valle del Tevere e per secoli centro religioso di tutta l'area montana. Il cammino prosegue tra salite e discese tra valli e campi dove il silenzio e la pace dei luoghi rigenerano lo spirito. Sul percorso diversi punti di sosta per ritemprare il fisico, che consentono di affrontare i continui saliscendi che conducono a Pietralunga, dove potrai godere della tranquillità e dell'accoglienza calorosa di questo piccolo borgo umbro. La tappa per la sua lunghezza va affrontata con calma, sfruttando le soste intermedie. Ti consigliamo di conservare le energie per affrontare l'ultima discesa e poi salita per giungere a Pietralunga, troverai un Borgo medioevale, pieno di fascino, con un verde lussoreggiante, con boschi circostanti e funghi porcini......

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Riservato a Strutture Turistico Recettive di Pietralunga  e dintorni

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Da Pietralunga a Gubbio, dove Francesco fu accolto da pellegrino all'inizio del suo nuovo cammino di vita.
Una tappa di circa 26 km su strade secondarie e mulattiere. Le salite e discese si affrontano con tranquillità. Il primo tratto nel silenzio delle valli montane, mentre la seconda parte è tutta in pianura fino a Gubbio. Il cammino è punteggiato da eremi, abbazie e piccoli paesi. Lungo la Via di San Francesco sono diverse le possibilità di ridurre la tappa, mentre le chiese e le abbazie, anche se chiuse, offrono la possibilità di una sosta per il riposo al riparo dell'ombra degli alberi. Si cammina senza difficoltà attraverso boschi e prati aperti, che offrono ampie vedute sui colli circostanti, fino ad attraversare un bosco di conifere. Si prosegue su strada asfaltata e, all'improvviso, si apre la splendida pianura intorno a Gubbio, dove le linee orizzontali dei campi incrociano le linee verticali dei pioppi lungo i canali di irrigazione.
Giunti in loc. Loreto, il paesaggio cambia: i boschi silenziosi lasciano spazio ai campi coltivati e ai paesi. Si giunge su un belvedere alberato accanto alla chiesa di San Giovanni Battista (di solito chiusa, ma il gentile custode abita proprio di fronte). Si prosegue in discesa, fino alla località Abbadia di Piazza, dove si procede su una strada secondaria, fiancheggiata da imponenti querce. Da qui inizia un lungo tratto sotto il sole e su asfalto, e si incontra la nuova “Fonte del pellegrino”, dono ai viandanti da parte della Parrocchia di San Venanzio in Semonte - Rione del Piano e della Diocesi di Gubbio.
L’arrivo a Gubbio è una ricompensa della fatica, non solo per la bellezza del luogo, ma per il legame fortissimo che unisce San Francesco alla città. Il Cammino si conclude davanti alla chiesa di San Francesco, dove si è accolti dalla tenera statua che rappresenta Francesco e il lupo, a ricordo del miracolo della belva feroce ammansita dal Santo.
Potendosi fermare qualche ora (tutto il percorso, fino alla Basilica viene fatto in 4 ore, a la prima parte nella zona cittadina si fa bene in 2 ore!) a Gubbio, vale la pena percorrere il percorso cittadino detto Percorso “Fratello Lupo Gubbio”, che permette al pellegrino di visitare i luoghi francescani della città, “seconda patria” del Santo di Assisi. Da ricordare che la città di Gubbio, merita di spenderci e sostare qualche ora...........

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Spazio riservato a Strutture Turistico Recettive di Gubbio e dintorni

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Da Gubbio a Valfabbrica attraverso i boschi di San Francesco. Assisi è sempre più vicina.
La tappa ripercorre, in senso inverso, uno dei viaggi più importanti di San Francesco: una volta compiuto il gesto profetico di spogliarsi d'ogni proprietà davanti al vescovo d'Assisi, egli si diresse verso Gubbio, dove fu accolto come pellegrino dall'amico Spadalonga. Numerose le accoglienze per spezzare la distanza del cammino.
Il percorso di circa 36 km è impegnativo per via della lunghezza e dei continui saliscendi, si consiglia di suddividere la tappa trovando accoglienza nelle soste intermedie.
Lungo questa strada San Francesco si proclamò “araldo del Gran Re” di fronte ai briganti che lo malmenarono. Giunse in un monastero (Abbazia di Vallingegno), dove fu accolto con riluttanza e messo a fare lo sguattero in cucina.
San Francesco, come pellegrino, ha affrontato numerose sfide e difficoltà, ma sono queste che rendono il cammino unico per chiunque decida di seguire i suoi passi. Il primo tratto in uscita da Gubbio è su asfalto e bisogna fare attenzione. Si prosegue poi su una strada sterrata e, raggiunto il crinale, vale la pena voltarsi per dare l'addio a Gubbio.
Si prosegue inoltrandosi tra la valle del fiume Chiascio e i castelli posti in cima ai pendii. In distanza, nelle giornate terse, si intravede la mole del Monte Subasio. Si giunge alla chiesetta delle Ripe o Madonna delle Grazie, uno dei luoghi più teneri della Via, dove si conservano le memorie del passaggio dei pellegrini. Fermati qui e medita, perchè questo cammino è sinonimo di riflessione, e Ti aiuterà per il futuro.
In seguito, si inizia a salire in mezzo a boschi di conifere per giungere all'Eremo di San Pietro in Vigneto: all’interno si trova una fontanella d'acqua. Dopo una discesa, si risale verso la Chiesa di Caprignone, che è anche un fresco punto di sosta. Si riprende la salita, impegnativa, fino al Castello di Biscina, ultimo punto dove approvvigionarsi d'acqua. Da qui in poi è quasi tutta discesa fino a Valfabbrica. Questo ultimo tratto è, però, su asfalto e sotto il sole, ricordarsi sempre il cappello e una scorta d'acqua assai abbondante e mangiare, magari qualcosa, di zuccherato.
Da visitare la Pieve francescana di Coccorano. L'attesa è quasi terminata e Valfabbrica è un francescano Monte do Gozo dove meditare sul cammino che si compirà ad Assisi davanti la tomba di Francesco.

Da sapere prima di partire
Fonti
Le fonti d’acqua si trovano: a Ponte d'Assi, a Ponte di Riocchio (fonte pubblica donata dai ragazzi del Baracca Party), all’interno dell’eremo di San Pietro in Vigneto, in loc. Biscina.

Tappe Intermedie
Possibilità di accoglienza in loc. Eremo di San Pietro in Vigneto, loc. Bellugello, loc. Biscina, Loc. Coccorano, Valfabbrica.

Consigli
Tappa impegnativa per via della lunghezza e dei continui saliscendi, a volte ripidi. Si raccomanda di ridurre la distanza, sfruttando le accoglienze lungo il cammino. In estate attenzione ad evitare le ore più calde sul cammino. Si raccomanda di disporre delle mappe del percorso. Informazioni (ad esempio come arrivare con mezzi pubblici)
Ufficio IAT di Gubbio (Comuni di Gubbio, Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Valfabbrica)
Indirizzo: Via della Repubblica 15 - 06024 Gubbio
Telefono: 075 9220693
Email: info@iat.gubbio.pg.it

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Spazio riservato a Strutture Turistico Recettive di Valfabbrica 

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Da Valfabbrica ad Assisi: il gran giorno è arrivato.
Il cammino si conclude davanti alla Tomba di San Francesco nella Basilica a lui dedicata.
Dopo i lunghi giorni di cammino, tra fatica e gioia, tra salite e discese, si sta per concludere il viaggio verso Assisi sui passi di San Francesco. La tappa richiede un ultimo sforzo per affrontare i dislivelli.
Il percorso inizia nel silenzio delle colline e dei boschi e poi, da Pieve San Niccolò, il paesaggio si apre sulle valli tra oliveti e vigneti. Il primo tratto è nel bosco e dovrai affrontare qualche salita impegnativa nel bosco.
La tappa è un compendio della via percorsa: salite, discese, qualche tratto ripido, ma la vicinanza di Assisi dà coraggio alla gambe. All'improvviso si scorge l'insieme armonioso e imponente del Sacro Convento e della Basilica di San Francesco con la città di Assisi. Questo è uno dei momenti più belli del cammino, che fa presentire la gioia dell'arrivo.
Giunti ai piedi di Assisi, in loc. Ponte de Galli, è collocato l'accesso inferiore del Bosco di San Francesco del FAI (ingresso a offerta), che si può percorrere come alternativa alla salita in asfalto.
Si entra in Assisi da porta San Giacomo, dalla quale i pellegrini uscivano dalla città per recarsi a Santiago de Compostela.
La maestosa facciata della Basilica di San Francesco illuminata dal sole è la prima ricompensa del cammino.
Il gran momento è arrivato: bisogna solo raggiungere la Tomba del Santo. Qui, nella luce fioca della lampada perenne, il pellegrino potrà raccogliersi in preghiera e meditare sul cammino percorso.
Accanto all’ingresso della Basilica Inferiore si trova la Statio Peregrinorum dove potrai ritirare il meritato Testimonium (per chi ha fatto 100 km a piedi o 200 in bici) o la Chartula Peregrini, per ricordare per sempre il tuo cammino.

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Spazio riservato a Strutture Turistico Recettive di Assisi e dintorni

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Informazioni:   Eremi  e  Abbazie

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Per approfondire e Visionare in anteprima cosa troverai nel Tuo percorso clicca sotto e verrai re indirizzato a dei siti dove è possibile vedere e documentarsi in anteprima le pagine che Vuoi agendo con il mause sui cerchi, di cosa visitare, che trattano l'argomento specifico 

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Collegamento con il sito Prolocopieve *Tappa
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Collegamento con il  sito  L'Italia dei Cammini
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Collegamento per conoscere la Città di Assisi
Dove dormire e dove mangiare in Valtiberina e Dintorni: Agriturismi, Ristori, Locande, Pizzerie, B&B, Ville e Castelli, Ristoranti, Sale di Degustazione, Birrerie, Pasticcerie, Paninoteche, Gelaterie, Caffetterie, Bar e Altro
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